MATERIALI ANTIBATTERICI, come e perché usarli

Pubblicato il 20-02-2017 in finiture, Materiali, materiali architettonici
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Spesso in commercio si sente parlare di materiali antibatterici, ma cosa significa? Prima di tutto cerchiano di capire che cosa è l’azione antibatterica; essa può avvenire secondo due modalità: limitata nel tempo o continuativa nel tempo.

Azione Antibatterica limitata

Hanno questa tipologia tutti quei materiali (come i prodotti disinfettanti e d’igiene) che uccidono i batteri presenti in un momento specifico, ma non intervengono sui batteri che si depositeranno successivamente.

Azione antibatterica continuata

È la capacità dei materiali di uccidere o degradare i batteri in maniera prolungata e costante nel tempo; sono questi che da ormai più di una decina d’anni hanno visto crescere la loro presenza in ambito architettonico.architetturatiberio-blog-materiali-materiali-antibatterici-i-materiali-antibatterici-2

Raggruppamento dei materiali antibatterici

I materiali antibatterici possono essere raggruppati in base alle loro modalità operative e tecniche.
Per esempio un gruppo è composto da materiali ottenuti tramite alterazioni chimiche e nanometriche per implementare gli stessi materiali, altrimenti incapaci di una propria azione antibatterica.

Un altro gruppo raccoglie materiali (rame, argento, oro, zinco…) la cui proprietà antibatterica è già presente nella struttura chimica del materiale stesso; però essa è stata enfatizzata.

L’ultimo gruppo è costituito da materiali eterogenei, ovvero dei materiali al cui interno sono stati inseriti composti chimici (biossido di silicio, biossido di titanio) in grado di attivare reazioni chimiche naturali allo scopo di disattivare la carica virale dei batteri.

Per ogni gruppo esistono diverse modalità e tecnologie di attivazione delle proprietà antibatteriche, ma quelle più consolidate nel panorama architettonico sono tre: ioni di argento (per il primo gruppo), rame (per il secondo gruppo) e il biossido di Titanio (per il terzo gruppo).

courtesy frm www.granitifiandre.it

courtesy from www.granitifiandre.it

Rame antibatterico

A differenza del primo e del secondo gruppo, in cui l’agente antibatterico è inserito all’interno di un composito od un altro materiale, per quanto riguarda il rame (Antimicrobial Copper Cu+) è il materiale stesso che, in massa, funziona come antibatterico; questo comporta un utilizzo limitato a maniglie, interruttori, rubinetterie, tubature (raramente per gli elevati costi) e piani di appoggio.architetturatiberio-blog-materiali-materiali-antibatterici-coppercu

Ioni d’argento

Diversamente gli ioni d’argento (Ag+) vedono un uso maggiore in materiali quali piastrelle, vernici, lastre, laminati, tessuti, membrane, piani in marmo e pietre ricostruite. La loro azione antibatterica (sia nei confronti dei batteri gram-positivi che gram-negativi), fungicida e inibente la crescita delle spore (di un certo numero di funghi patogeni) è data dal rilascio degli stessi ioni, inseriti con diverse modalità (fitoriduzione, nanotecnologie…) all’interno del materiale.silveractive-1280silveractive2

Biossido di titanio

Discorso più complesso per il Biossido di Titanio (TiO2) perché sfruttando il fenomeno naturale della fotocatalisi, oltre all’azione antibatterica, migliora le condizioni dell’aria, regola l’umidità, elimina la formazione di cattivi odori, riduce significativamente (fino al 70%) molti degli agenti inquinanti presenti nell’aria ed è repellente allo sporco. A differenza dei due gruppi precedenti, poiché l’azione antibatterica è data dalla fotocatalisi in cui il TiO2 agisce solo come attivatore, esso non si degrada e non perde le sue proprietà nel tempo, restando sempre attivo e capace di innescare continuamente il succitato fenomeno. Le sue applicazioni architettoniche sono tra le più ampie: piastrelle, lastre, vernici, rivestimenti, laminati, impasti, cementi, piani in marmo, pietre rigenerate, prodotti tessili, fibre, membrane…architetturatiberio-blog-materiali-materiali-antibatterici-biossido-di-titanio

Alcune precisazioni sui materiali antibatterici

Bisogna però fare ancora alcune precisazioni: qualitativamente i tre gruppi hanno un’azione antibatterica di tipo batteriostatica e non battericida; quantitativamente è fondamentale come i principi attivi antibatterici vengono inseriti nel materiale. Laminature o strati superficiali (spessori nanometrici) rischiano, in breve tempo l’esaurimento del principio attivo a causa dell’abrasione o della sua presenza in ridotta quantità. Di solito è meglio usare materiali che hanno il principio attivo inserito in massa o a strati profondi.architetturatiberio-blog-materiali-materiali-antibatterici-i-materiali-antibatterici